Il moggio o modio è un'antica unità di misura.
Il termine moggio deriva etimologicamente dal latino módius],
che era usato per la misura del grano, ma più spesso come unità
di misura del volume
Dall'epoca romana generalmente la sua misura era cresciuta,
insieme con quella del suo principale sottomultiplo (lo staio,
dal latino sextarius). A Milanocorrispondeva ad esempio a
225,1 litri, a Como a 153,9, a Venezia a 333,27.
Nel tempo a questo significato si è sovrapposto quello di area
di terreno necessaria a seminare un moggio di grano e di
conseguenza era anche un'unità di misura agraria.
Quest'uso non mancava nell'Italia settentrionale (per esempio
ad Alessandria si usava il moggio, pari a 8 staia superficiali
(circa 4.716 m2). Era però soprattutto al sud, specialmente
a Napoli nel Regno delle Due Sicilie, che il moggio era
estremamente diffuso come misura agraria.
A Napoli corrispondeva a 3.364,86 m2. Variava però da diocesi a
diocesi e in alcuni casi cambiava anche da comune a comune. Per
esempio, nel dipartimento, poi provincia, di Terra di Lavoro,
variava dai 3.387,36 m2 di Caserta ai
3.265,299 m2 di Teano e Capua, che si divideva in 30 passi, suoi
sottomultipli, i quali, a loro volta, si suddividevano in 30
passitielli, loro sottomultipli. Il moggio
di Aversa corrispondeva a 4.259 m2 e si divideva in 10 quarte,
suoi sottomultipli. |